domenica 18 agosto 2013

Nelson Mandela visto da Pretoria 2 parte


Nelson Mandela, sostenitore della fratellanza tra bianchi e neri (Seconda parte)

L'autobiografia del leader sudafricano dovrebbe essere letta nelle scuole

Di Antonio Gaspari

ROMA, 16 Agosto 2013 (Zenit.org) - Nell'arringa di autodifesa del processo di Rivionia, Nelson Mandela sottolineò che l’ANC si era sempre battuta per una democrazia multirazziale e rifuggiva da qualunque atto che poteva scavare tra le razze un solco ancora più profondo di quello che già esisteva. Spiegò che, nonostante cinquant’anni di lotta non violenta, il popolo africano soffriva di una legislazione più repressiva ed una sistematica riduzione dei diritti. “L’ANC non vuole cacciare i bianchi ma si batte per la libertà e l’autodeterminazione” affermò.

In merito alle accuse di far parte di una cospirazione comunista, Mandela ribadì che la Carta delle Libertà non prevedeva la creazione di uno stato socialista e che l'ANC nella sua storia non aveva mai predicato il sovvertimento della struttura economica del paese, nè aveva mai condannato la società capitalistica in quanto tale.

Il leader spiegò con vigore di essere un grande estimatore della democrazia parlamentare. E precisò che la Magna Charta, la Dichiarazione dei diritti dell’uomo, la Costituzione americana, sono documenti venerati dai democratici di tutto il mondo. “Personalmente – disse - nutro grande rispetto per le istituzioni politiche inglesi, e per il sistema giuridico anglosassone”, e parlò poi di “ammirazione per il Congresso degli Stati Uniti la divisione dei poteri e l’indipendenza della magistratura”.

Proprio perché fedele a questi valori, Mandela denunciò la discriminazione razziale, rivendicò pari diritti politici e definì quella dell’ANC una lotta per il diritto alla vita. Concluse infine: “Ho dedicato la vita intera alla lotta del popolo africano. Mi sono battuto contro il predominio dei bianchi, così come mi sono battuto contro il predominio dei neri. Ho perseguito l’ideale di una società libera e democratica in cui tutti vivano insieme in armonia e con pari opportunità. E’ un ideale per il quale spero di continuare a vivere, fino a conseguirlo. Ma per il quale, se necessario, sono disposto a morire”.

Con la sua arringa Mandela conseguì una vittoria morale, e questo fece irritare di più i fautori dell’apartheid. Nel 1964 fu giudicato colpevole di sabotaggio e alto tradimento e fu condannato con i suoi compagni alla punizione suprema: ergastolo a Robben Island, un isolotto piatto in mezzo all’oceano di fronte a Città del Capo. Anche nel carcere i “neri” subivano discriminazioni venivano costretti ad indossare pantaloni corti, una maglietta, una casacca di tela e scarpe senza calzini, mentre i compagni di prigionia indiani indossavano pantaloni lunghi e calzini.

Quando arrivò a Robben Island, Mandela aveva 46 anni. Disponeva di una cella minuscola, tanto che poteva percorrerne la lunghezza in tre passi, e coricandosi non aveva spazio per distendersi completamente. Robben Island era il luogo più duro e spietato del sistema penale dell’apartheid sudafricano. Ai prigionieri era permesso di scrivere e ricevere solo una lettera e una visita ogni sei mesi, di cinquecento parole, e solo dai familiari più stretti. Le parti delle lettere che potevano rappresentare messaggi politici venivano eliminate. La visita durava un massimo di 30 minuti. Un secondino assisteva, e se si accorgeva che si stava parlando di politica, la conversazione veniva immediatamente interrotta. Era vietato ricevere e leggere qualsiasi tipo di giornale. I detenuti erano sottoposti a lavori forzati: spaccare pietre da trasformare in ghiaia, oppure cavare il calcare per tutto il giorno.

Non era consentito parlare e chi fischiettava era punito. Mandela mantenne la sua dignità e continuò a chiedere il rispetto dei diritti. Chiese il diritto di vestire come gli altri detenuti. Per mesi gli fu rifiutato. Chiese l’uguaglianza nei pasti, visto che ai “neri” non davano neanche il pane. Chiese occhiali da sole mentre si lavorava alla cave di calcare all'aperto. Chiese di avere sgabelli a tre gambe per potersi sedere nelle celle, e permettere di leggere e studiare a chi, come lui, seguiva corsi per corrispondenza.

Nonostante queste condizioni Mandela scrisse: “Sono fondamentalmente un ottimista e non so se ciò dipenda dalla mia natura o dalla mia educazione. L’ottimismo è anche tenere la testa alta e continuare a camminare. In molti momenti cupi la mia fede nell’umanità è stata messa duramente alla prova, ma non volevo e non potevo cedere alla disperazione, perché quella strada mi avrebbe portato alla sconfitta e alla morte”.

Con questo atteggiamento Mandela, continuò a cercare di studiare, mantenendo sempre un atteggiamento disponibile. Tentarono di ucciderlo offrendogli la fuga, ma lui riuscì sempre a evitare le trappole. Per 27 anni rimase in prigione, ma la sua causa e le sue parole non erano state dimenticate. Nel 1990, su pressioni internazionali, e in seguito al mancato appoggio degli Stati Uniti al regime segregazionista, Mandela venne liberato. Nel 1991 venne è eletto presidente dell'ANC. Nel 1993, insieme al Presidente sudafricano Frederik Willem de Klerk venne insignito del premio Nobel per la pace. Nel '94, nel corso delle prime elezioni in cui potevano partecipare anche i neri, venne eletto presidente della Repubblica del Sudafrica e Capo del Governo. Restò in carica fino al 1998.

Il 2 maggio del 1994 quando vinse le elezioni, Mandela pronunciò parole emozionate che rimasero alla storia: “Questo è uno dei momenti più importanti della storia del nostro paese - disse - sono qui davanti a voi traboccante di gioia e di orgoglio. Sono il vostro servitore, è il momento di guarire le antiche ferite e di costruire un nuovo Sudafrica”. “Mai e poi mai – aggiunse – dovrà accadere che questa splendida terra conosca di nuovo l’oppressione dell’uomo sull’uomo…. Il sole non dovrà mai tramontare su questa gloriosa impresa dell’umanità: Che la libertà possa regnare in eterno. Dio benedica l’Africa!”.

Dopo aver abbandonato la carica di presidente nel 1999, il leader proseguì il suo impegno e la sua azione di sostegno alle organizzazioni per i diritti sociali, civili e umani. Ricevette numerose onorificenze, tra cui l'Order of St. John dalla Regina Elisabetta II e la Presidential Medal of Freedom dallo statunitense George W. Bush. Nelson Mandela è una delle due persone di origini non indiane (l'altra è Madre Teresa) ad aver ottenuto il Bharat Ratna, il più alto riconoscimento civile indiano nel 1990. Nel 2001 fu insignito anche dell'Ordine del Canada, diventando il primo straniero a ricevere la cittadinanza onoraria canadese.

Nella sua breve vita politica Mandela subì altri attacchi. Dopo aver promulgato nel 1997 il "Medical Act", una legge che permetteva al Governo del Sud Africa di importare e produrre medicinali per la cura dell'Aids a prezzi sostenibili, 39 case farmaceutiche multinazionali intentarono un processo nei suoi confronti e lo trascinarono in tribunale. Grazie alle proteste internazionali, le multinazionali farmaceutiche decisero di desistere dal proseguire la battaglia legale.

La grande forza di Mandela è sempre stata quella di non accettare di combattere le battaglie su base esclusivamente politica, ma di spostarla sul piano morale. Alla fine della sua autobiografia ha scritto: “La libertà non è soltanto spezzare le proprie catene, ma anche vivere in modo da rispettare e accrescere la libertà degli altri”. La storia di questo inguaribile ottimista per la libertà è raccontata in maniera mirabile nel libro autobiografico “Lungo cammino verso la libertà”, pubblicato da Feltrinelli. Nel luglio di questo anno Nelson Mandela ha compiuto 95 anni.

Nelson Mandela visto da Pretoria


Nelson Mandela, sostenitore della fratellanza tra bianchi e neri (Prima parte)
L'autobiografia del leader sudafricano dovrebbe essere letta nelle scuole
Di Antonio Gaspari
ROMA, 14 Agosto 2013 (Zenit.org) - Il mondo tiene il fiato sospeso per la sua vita, ma qualsiasi cosa accada a Nelson Mandela, sarà ricordato come un uomo che ha segnato la storia del Sudafrica e del mondo. Si tratta infatti di uno dei più grandi combattenti per la libertà e la dignità di tutti gli uomini e di tutte le donne. Una persona che ha subito angherie, discriminazioni, umiliazioni, violenze, ingiustizie. Pur non avendo commesso nessun reato, a causa della sua opposizione al regime razzista conosciuto come “Apartheid” ha scontato 27 anni di prigione.
Grazie alla sua appartenenza, per via parentale, alla famiglia reale della tribù Thembu, Nelson Rolihlahla Mandela potè frequentare le scuole sudafricane per studenti neri conseguendo la laurea in giurisprudenza. Amante della libertà e sostenitore dei diritti dell’uomo non poteva accettare il regime segregazionista che dominava il Sudafrica, dove i ‘neri’  venivano vessati e discriminati anche nelle prigioni. Per questo motivo insieme a Oliver Tambo fondò uno studio legale per difendere i poveri, gli umili, i non scolarizzati.
Si iscrisse all’African National Congress, (ANC) e promosse per anni la non violenza, invitando gli indiani, i meticci e i bianchi a collaborare, e invitò il governo ad accettare negoziazioni al fine di riconoscere i diritti all’uguaglianza per realizzare insieme una grande nazione.
Il 26 giugno del 1955 scrisse e fece approvare dal Congresso del Popolo di Kliptown la “Carta delle Libertà”. Si legge nel testo: “Il Sudafrica appartiene a tutti coloro che ci vivono, bianchi e neri, e che nessun governo può a giusto titolo vantare alcuna autorità se questa non si basa sulla volontà di tutto il popolo"; "il nostro Paese non sarà mai prospero né libero finché tutta la nostra gente non vivrà nel segno della fratellanza, non godrà degli stessi diritti e di pari opportunità"; "soltanto uno Stato democratico, fondato sulla volontà dell’intera popolazione, può garantire a tutti il rispetto dei diritti di nascita senza alcuna distinzione di colore, razza, sesso o credo". 
La "Carta delle Libertà" prevede tutti i diritti civili, tra i quali “il diritto di voto e di candidarsi per entrare a far parte di tutti gli organi preposti a legiferare”, il diritto alla libertà di circolazione, il diritto all’uguaglianza dinanzi alla legge, con la detenzione che dovrà essere volta alla rieducazione, non mirare alla vendetta. Secondo il documento, inoltre, lo scopo dell’istruzione sarà quello di "insegnare ai giovani ad amare la propria gente e la propria cultura, ad onorare la fratellanza umana, la libertà e la pace". Per questo l’istruzione sarà "gratuita, obbligatoria, universale ed uguale per tutti i bambini", mentre l'istruzione superiore e la formazione tecnica saranno accessibili a tutti grazie a sussidi statali e borse di studio concesse sulla base del merito.
Grazie alla Carta, "abitazione e cibo verranno messe a disposizione di tutti", così che tutti beneficeranno di cure mediche e ricoveri ospedalieri gratuiti, con particolare riguardo per le mamme ed i bambini piccoli; i quartieri degradati verranno demoliti e nuovi quartieri di periferia saranno costruiti ove tutti possano usufruire di mezzi di trasporto, strade, illuminazione, campi da gioco, asili nido e centri sociali. Infine, verranno eliminate le aree recintate ed i ghetti, saranno abrogate le leggi che comportano la separazione delle famiglie e "vi saranno pace ed amicizia!".
Il testo si conclude con la dichiarazione: “Lotteremo per queste libertà, fianco a fianco, per tutta la vita finchè non avremo conquistato la libertà". Tuttavia i diversi governi guidati da formazioni politiche con forte predominanza dell’ideologia razzista non presero mai in considerazione le proposte di Mandela, al contrario praticarono la discriminazione razziale con violenza, favorendo scontri, divisioni, omicidi.
Mandela ad un certo punto pensò che si dovesse passare dalla non violenza ad azioni diverse per difendere il popolo e costringere il governo a negoziare. Pur essendo l’autore di un programma di resistenza che prevedeva anche l’uso delle armi, non ha mai compiuto però alcun tipo di azione violenta.
Il governo arrestò Mandela una prima volta nel 1952. Non aveva commesso nessun reato, solo opinioni contrarie al regime dell’apartheid, perciò venne assolto. Seguirono vessazioni, arresti e detenzioni, culminati nel Processo di Treason che si svolse nel 1958. Nonostante tutto sembrasse predisposto per condannare Mandela e l’ANC, il processo permise agli imputati di rispondere alle accuse. Così la Corte affermò che “l’accusa non era riuscita a dimostrare che l’ANC fosse un organizzazione comunista né che la Carta delle Libertà auspicasse uno stato comunista”. Di conseguenza il giudice dichiarò: "Gli imputati vengono giudicati non colpevoli”.
Mandela, allora, uscì in maniera clandestina dal Sudafrica per incontrare personalità e leader africani a cui chiese di sostenere la lotta di liberazione dall’apartheid. Tornò in Sudafrica e visse clandestinamente, finchè nel 1962 fu nuovamente arrestato per alto tradimento e condannato a cinque anni di carcere. Li scontò sapendo di non essere colpevole di alcun crimine: era divenuto un criminale per la legge, non per ciò che aveva fatto ma per quello in cui credeva. Mentre scontava la condanna, fu di nuovo accusato di sabotaggio al celebre processo di Rivonia.
In questo caso le accuse furono più consistenti, il pubblico ministero cercò di dimostrare che Mandela era un comunista sovversivo che si stava alleando con forze interne ed esterne al Sudafrica per rovesciare il governo e cacciare i bianchi. Se l’accusa fosse stata dimostrata, Mandela ed i suoi amici dell’ANC sarebbero stati condannati a morte.
Fu in questa occasione che Mandela diede il meglio di sè, dimostrando come l’obiettivo suo e dei suoi amici fosse quello di pacificare il paese cancellando la brutalità e la crudeltà del regime razzista per realizzare un Sudafrica in cui bianchi e neri potessero vivere e progredire insieme.

giovedì 6 giugno 2013

Caro Ignazio Marino ( candidato sindaco) ti stai incartando con le bugie....

Sapevo che il diavolo veste Prada ma a Roma veste delle bugie dell'abortista Ignazio Marino ...e chi lo vota sara' partecipe dei suoi delitti.

Il candidato sindaco del Pd - dopo aver 'rubacchiato' la foto con il Papa - esprime il suo concetto di cristianità: far vedere meglio la Via Crucis sui Fori Imperiali. Neanche una parola, invece, sulla difesa della famiglia naturale e della vita...Ignazio Marino cerca di recuperare negli ambienti cattolici, ma la toppa è peggiore del buco: stamane, ospite della trasmissione Rai ‘Unomattina’, ha dato questa incredibile versione della sua pseudo vicinanza ai valori cari a tantissimi romani:  "Io mi sono sentito davvero umiliato quando la sera della via Crucis di Papa Francesco sono andato in via dei Fori Imperiali. Si finiva in una sorta di imbuto dove c'era uno solo maxischermo e non si poteva vedere il Papa ed ascoltare la sua parola”.Capito? Per Marino “restituire a Roma – sono sempre sue parole, testuali - la dignità di essere il centro della cristianità” è una questione di… maxischermi....Dal medico Pd, abortista e a sostegno delle nozze gay, neanche una parola sui valori della famiglia e per la difesa della vita, tanto che nei giorni scorsi non si è neanche peritato di rispondere alle domande dell’associazionismo cattolico, rivolte tramite il quotidiano Avvenire....Si tratta dello stesso Marino che nelle settimane scorse aveva inseguito Papa Francesco per farsi una foto con il Papa, come gli scolaretti alle gite. Racconta una testimone oculare di quella vicenda al Giornale d’Italia: “Ho visto Marino che correva da una parte all’altra della piazza, in attesa del passaggio del Papa. Si è messo in un paio di posti, ma poi ha capito che il Papa avrebbe fatto un altro giro. Allora si è messo accanto ad alcuni portatori di handicap davanti alle transenne, passando anche davanti ad altre persone, quando i collaboratori gli hanno detto che il Papa magari lì si sarebbe fermato. Così è stato, ma Papa Francesco ha salutato i disabili, non certo lui. Che però era tutto intento a mettersi in posa per le foto, senza neanche guardare il Papa. Poi gli ha regalato un libro, preso in tutta fretta da uno zaino…”. Si tratta del ‘famoso’ libro, scritto a suo tempo con il cardinal Martini che ‘per caso’ Marino aveva già nello zaino, con tanto di dedica al Papa.
Giova ricordare che anche qui la gaffe dell’aspirante sindaco è stata di non poco conto, visto che Papa Bergoglio non ha mai amato gli scritti del cardinale gesuita, troppo ‘progressisti’.

mercoledì 29 maggio 2013

Politica della morte : l’aborto è a carico del Servizio sanitario nazionale, l’ecografia è a pagamento!


fattore famigliaIn Italia, in caso di separazione, gli alimenti corrisposti al coniuge sono detraibili dalla dichiarazione dei redditi, ma non vi è alcuna detrazione se il denaro è trasferito all’interno della famiglia, per esempio per mantenere un figlio all’università. Quando si introduce una agevolazione fiscale (rottamazioni, ristrutturazioni…), essa viene riconosciuta senza limite di reddito; i sostegni alla maternità e le detrazioni per i figli a carico sono corrisposti invece in relazione al reddito. Chi fa sindacato gode di permessi e di distacchi; chi va a scuola per parlare con i docenti dei figli deve chiedere le ferie.
Il medico di base si sceglie liberamente, gli insegnanti per i figli no. Il professionista che assume la moglie nello studio non può dedurre dalla dichiarazione dei redditi il costo delle retribuzioni e dei contributi; se invece assume l’amante sì. È prevista l’obiezione di coscienza per la sperimentazione sugli animali, non per quella sugli embrioni. L’aborto è a carico del Servizio sanitario nazionale e si esegue il prima possibile, l’ecografia è a pagamento (quanto meno per il ticket) e ci si mette in lista d’attesa. L’elenco è lungo e, dopo la celebrazione della “giornata contro l’omofobia” – ennesima solfa di rivendicazioni gender –, è più che sufficiente per gridare contro le discriminazioni antifamiliari.
Ed è paradossale che si tenti di attribuire rilievo istituzionale, pubblicistico, alle unioni di fatto (in particolare omosessuali), mentre si procede nella de-istituzionalizzazione della famiglia; per esempio per mezzo del potere giudiziario, con interventi sempre più invasivi sui conflitti tra coniugi, tra genitori e figli e tra i figli stessi, nella prospettiva della prevalenza dell’interesse dei singoli su quello della famiglia. Di fronte alla “privatizzazione” della famiglia, parallela alla “pubblicizzazione” delle convivenze, urge un Family pride.


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domenica 26 maggio 2013

Che grande spunto di meditazione per tutti noi oggi ..


Che grande spunto di meditazione per tutti noi oggi ..e finalmente il Santo Padre che riprende questo argomento della missionarietà della chiesa che a volte tiene le porte chiuse per favorire gli egoismi di una siesta o di affari personali o per nascondere la paura della morte ..e la paura di amare l'altro!!!...ma leggiamo insieme:
Così papa Francesco ha concluso l’omelia della messa mattutina che si è tenuta nella cappella della Domus Sanctae Marthae in Vaticano.
Pensiamo oggi a Gesù, che sempre vuole che tutti ci avviciniamo a Lui; pensiamo al Santo Popolo di Dio, un popolo semplice, che vuole avvicinarsi a Gesù; e pensiamo a tanti cristiani di buona volontà che sbagliano e che invece di aprire una porta la chiudono … E chiediamo al Signore che tutti quelli che si avvicinano alla Chiesa trovino le porte aperte, per incontrare questo amore di Gesù. Chiediamo questa grazia”....Il Vescovo di Roma ha preso spunto dalla lettura del Vangelo del giorno in cui Gesù abbraccia, bacia, accarezza, i bambini che la gente gli portava. Si vede che i discepoli si preoccupano perché pensano che Gesù si stanchi troppo. E cercano di limitare l’entusiasmo della gente, impedendogli di arrivare al Signore. E il Cristo si irrita, e dice “Lasciate che vengano a me, non glielo impedite. A chi è come loro, infatti, appartiene il Regno di Dio”.
In questo senso papa Francesco ha sostenuto che “La fede del Popolo di Dio è una fede semplice, è una fede forse senza tanta teologia, ma con una teologia dentro che non sbaglia, perché c’è lo Spirito dietro” e per questo motivo, ha rilevato, “quanti si avvicinano alla Chiesa trovino le porte aperte e non dei controllori della fede”......Il Pontefice ha citato la Costituzione Lumen Gentium per sottolineare che “il popolo santo di Dio … non può sbagliarsi nel credere, ed ha aggiunto: “Se tu vuoi sapere chi è Maria vai dal teologo e ti spiegherà bene chi è Maria. Ma se tu vuoi sapere come si ama Maria vai dal popolo di Dio che te lo insegnerà meglio”.....E’ vero, ha affermato il Pontefice che il popolo di Dio “sempre si avvicina per chiedere qualcosa a Gesù” e “alcune volte è un pò insistente in questo. Ma è l’insistenza di chi crede”.
Come riportato da Radio Vaticana e da L’Osservatore Romano, il Papa ha raccontato: “Ricordo una volta, uscendo nella città di Salta, la Festa patronale, c’era una signora umile che chiedeva a un prete la benedizione. Il sacerdote le diceva: ‘Bene, ma signora lei è stata alla Messa!’ e le ha spiegato tutta la teologia della benedizione nella Messa. Lo ha fatto bene ... ‘Ah, grazie padre; sì padre’, diceva la signora. Quando il prete se ne è andato, la signora si è rivolta ad un altro prete: ‘Mi dia la benedizione!’. E tutte queste parole non sono entrate, perché lei aveva un’altra necessità: la necessità di essere toccata dal Signore. Quella è la fede che troviamo sempre e questa fede la suscita lo Spirito Santo. Noi dobbiamo facilitarla, farla crescere, aiutarla a crescere”. 
Il Santo Padre, ha poi fatto riferimento al Vangelo, quando racconta del cieco di Gerico che venne rimproverato dai discepoli perchè gridava: “Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!”:
“Il Vangelo dice che volevano che non gridasse, - ha aggiunto il Papa - volevano che non gridasse e lui gridava di più, perché? Perché aveva fede in Gesù! Lo Spirito Santo aveva messo la fede nel suo cuore. E loro dicevano: ‘No, non si può! Al Signore non si grida. Il protocollo non lo permette”.
A questo punto Papa Francesco ha fatto riferimento ai tempi moderni. “Pensiamo ai cristiani buoni, con buona volontà – ha detto - pensiamo al segretario della parrocchia… ‘Buonasera, buongiorno, noi due – fidanzato e fidanzata – vogliamo sposarci’. E invece di dire: ‘Ma che bello!’. Dicono: ‘Ah, benissimo, accomodatevi. Se voi volete la Messa, costa tanto…”.
“Così – ha aggiunto - invece di ricevere una accoglienza buona – E’ cosa buona sposarsi!’- ricevono questo: Avete il certificato di Battesimo, tutto a posto…. E trovano una porta chiusa”. Con un po’ di amarezza il Papa ha affermato: “Siamo tante volte controllori della fede, invece di diventare facilitatori della fede della gente”. 
Ed ha spiegato che si tratta di una tentazione che c’è da sempre ed è quella “di impadronirci, di appropriarci un po’ del Signore”.
A questo proposito ha raccontato di una ragazza madre, che va in chiesa, in parrocchia e al segretario dice: “Voglio battezzare il bambino” e quello risponde: ‘No, tu non puoi perché non sei sposata!”. Così “questa ragazza che ha avuto il coraggio di portare avanti la sua gravidanza e non rinviare suo figlio al mittente, cosa trova? Una porta chiusa!”.
“Questo non è un buon zelo! – ha rilevato il Papa - Allontana dal Signore! Non apre le porte! E così quando noi siamo su questa strada, in questo atteggiamento, noi non facciamo bene alle persone, alla gente, al Popolo di Dio. Ma Gesù ha istituito sette Sacramenti e noi con questo atteggiamento istituiamo l’ottavo: il sacramento della dogana pastorale!”.
“Gesù - ha concluso il Vescovo di Roma - si indigna quando vede queste cose, perché chi soffre per questo? Il suo popolo fedele, la gente che lui ama tanto”.

Don Gallo e il Vangelo che respira nelle strade

Molte volte , in passato, ho ricevuto l'invito a non leggere racconti o libri di Don Andrea detto il GALLO perchè troppo progressisti ..etc..etc..!
Ma da quando sono missionario per chiamata e volontà di Dio!...ho visto attuarsi questa parola più volte pronunciata da Don Andrea...<< il Vangelo respira nelle strade >>..oggi posso dire che è vero e ne sono testimone , quanta gente incontro ogni giorno sul mio cammino che cerca una parola che dia vita , che restituisca dignità o che semplicemente incoraggi ....! Sono certo che questa gente è messa sul mio cammino da Dio stesso ..perchè questa gente è il Suo popolo...popolo che ha necessità di farsi toccare da Cristo ...popolo che pieno di ferite ..grida Abbà Padre...Papà!...e in un grido d'aiuto non c'è colore di pelle, appartenenza religiosa, stato civile, condizione sociale, sessualità, etc... Davanti all'insistenza del cieco Cristo si è voltato e non è passato oltre!....perciò confermo che questa buona notizia (vangelo) che è arrivata fino a me oggi ha un potere inesauribile e contiene in sè questo Spirito che muove l'essere e lo cambia!

sabato 18 maggio 2013

Aneddoto di Santa Teresina - aiuta a non giudicare l'altro

Stamane nella casa Santa Marta , Papa Francesco ha raccontato un episodio della vita di Santa Teresina che si chiedeva perché Gesù dava tanto a uno e poco a un altro. La sorella più grande, allora, prese un ditale e un bicchiere e li riempì di acqua e poi chiese a Teresina quali dei due fosse più pieno.<< “Ma tutti e due sono pieni”>>, rispose la futura Santa. Gesù, ha detto il Papa, fa lo stesso con noi”, “non gli interessa se tu sei grande o sei piccolo”. Gli interessa “se tu sei pieno dell’amore di Gesù”. 
Aggiungo che questo racconto e' un enorme aiuto a chi fa della religione una legge , un moralismo ...è un aiuto a riflettere sulla misericordia di Dio ..e ...sulla nostra non misericordia!

giovedì 16 maggio 2013

Preti siano pastori al servizio del gregge e non lupi rapaci


Carissimi, Dearest,
Awaiting for an english version I am sending to you ,below, the homily of the Holy Father just to reflect and see where this word finds us today!
Vi invio l'omelia di stamattina del Santo Padre che spero sia momento di riflessione per tutti noi...Per vedere come ci trova oggi!
Preti e futuri Preti ...e noi tutti missionari !
Preti "pastori" al servizio del gregge, e non "lupi rapaci" tentati da soldi e vanità
Nella Messa in Santa Marta, il Papa esorta a pregare per i vescovi e i sacerdoti, affinché non cedano alle tentazioni e orientino il loro ministero a far crescere il popolo di Dio
Di Salvatore Cernuzio
CITTA' DEL VATICANO, 15 Maggio 2013 (Zenit.org) - “Quando un vescovo, un prete va sulla strada della vanità, entra nello spirito del carrierismo e fa tanto male alla Chiesa: fa il ridicolo, si vanta, gli piace farsi vedere, tutto potente… E il popolo non ama quello!”.
Altro che semplice catechismo! Le parole di Papa Francesco nella messa di oggi nella Casa Santa Marta sono dure e centrano uno dei malesseri che avvilisce maggiormente chi si trova dentro o fuori la Chiesa: il prete che non fa il prete, ma cede alla tentazione dei soldi e della vanità. L’omelia del Santo Padre – pronunciata davanti ad alcuni dipendenti della Radio Vaticana – non vuole essere però una condanna, ma un richiamo amorevole affinché sacerdoti e presuli siano al servizio del popolo di Dio, ed esso preghi per loro.
Le parole del Papa prendono spunto da quella che lui stesso definisce una delle “più belle pagine del Nuovo Testamento”, il brano degli Atti degli Apostoli (Atti 20, 28-30) in cui Paolo esorta gli “anziani” della Chiesa di Efeso ad essere pastori attenti ai “lupi rapaci”, e quindi a vegliare su se stessi e sul gregge.
È una raccomandazione, quella dell’Apostolo, “piena di tenerezza, di amore pastorale” – ha sottolineato il Papa – che evidenzia “un rapporto di protezione, di amore fra Dio e il pastore e il pastore e il popolo”. Perché – ha spiegato - “alla fine un vescovo non è vescovo per se stesso, è per il popolo. E un prete non è prete per se stesso, è per il popolo: al servizio di, per far crescere, per pascolare il popolo, il gregge proprio, no? Per difenderlo dai lupi”.
“È bello pensare questo!” ha esclamato Papa Francesco, aggiungendo: “Quando in questa strada il vescovo fa quello è un bel rapporto col popolo […] E quando il prete fa quel bel rapporto col popolo, viene un amore fra di loro, un vero amore, e la Chiesa diventa unita”. 
Proprio dal rapporto con il suo popolo, il vescovo o il prete traggono la linfa vitale per il proprio ministero. Il Pontefice, infatti, lo definisce un rapporto “esistenziale, sacramentale”. Tuttavia “anche il vescovo e il prete possono essere tentati”, ha detto il Papa con grande sincerità, perché “anche noi siamo uomini e siamo peccatori".  Per questo, ha aggiunto, “abbiamo bisogno delle vostre preghiere”, per non cadere nelle tentazioni.
Due, in particolare, sono le tentazioni che già Sant’Agostino, commentando il profeta Ezechiele, aveva indicato: “La ricchezza, che può diventare avarizia, e la vanità”. Diceva il vescovo di Ippona: “Quando il vescovo, il prete si approfitta delle pecore per se stesso, il movimento cambia: non è il prete, il vescovo per il popolo, ma il prete e il vescovo che prende dal popolo […] Prende la carne per mangiarla alla pecorella, si approfitta; fa negozi ed è attaccato ai soldi; diventa avaro e anche tante volte simoniaco. O se ne approfitta della lana per la vanità, per vantarsi’”.
Papa Francesco non è da meno, e aggiunge: “Quando un prete, un vescovo va dietro ai soldi, il popolo non lo ama e quello è un segno. Ma lui stesso finisce male. San Paolo ricorda di aver lavorato con le sue mani, non aveva un conto in banca, lavorava".
Il Santo Padre ha quindi ribadito l’invito a pregare per loro, uomini di Chiesa, “perché siamo poveri, perché siamo umili, miti, al servizio del popolo”. Ancora una volta, poi, ha esortato a meditare sulla lettura degli Atti, in particolare sul versetto in cui San Paolo dice: “Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come vescovi a pascere la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata con il suo sangue”.
“Leggete questa bella pagina – ha detto Papa Francesco - e leggendola pregate, pregate per noi vescovi e per i preti. Ne abbiamo tanto bisogno per rimanere fedeli, per essere uomini che vegliano sul gregge e anche su noi stessi, che fanno la veglia proprio, che il loro cuore sia sempre rivolto al suo gregge”. Ha poi concluso: pregate anche “che il Signore ci difenda dalle tentazioni, perché se noi andiamo sulla strada delle ricchezze, se andiamo sulla strada della vanità, diventiamo lupi e non pastori, pastori. Leggete questo e pregate”.

domenica 12 maggio 2013

Marcia per la Vita a Roma ...ma il diavolo e' li e non si arrende!

Apprendo con gioia la news che a Roma si è svolta oggi la marcia per la ViTA ed erano in 30mila a rappresentare milioni di noi che credono che la morte e' stata già vinta da Colui che la vita l'ha creata! Oggi ero a 9mila km di distanza ma ben rappresentato da coloro che hanno deciso di passare la loro domenica a gridare al mondo ...basta alla strage di innocenti ...! ...ma ahimè i microfoni hanno dato spazio anche a chi proprio non si arrende ...si ..proprio lui..il diavolo che utilizza persone come Silvio Viale che dichiara << Ansa news : VIALE (RADICALI): INDIETRO NON SI TORNA - "Oggi è l'anniversario del referendum sul divorzio del 1974 e voglio dire a coloro che oggi partecipano alla cosiddetta 'marcia per la vita' che indietro non si torna, che la libertà di scelta è il vero valore della vita e che un paese civile si giudica anche dalle leggi che ha su divorzio, aborto e fine vita". Lo afferma, in una nota, il presidente di Radicali Italiani Silvio Viale.
"Il 12-13 maggio 1974, con il referendum sul divorzio, - aggiunge - gli italiani aprirono una stagione di libertà che resta incompiuta. Evocare il 12 maggio e la Festa della Mamma contro la libertà di scelta è per loro un autogol. Il 12 maggio ha molti significati, ma resta inesorabilmente legato a quel referendum sul divorzio del 1974. Oggi più nessuno tornerebbe indietro, a prima di allora. Così pure per l'aborto, che ha permesso a milioni di donne e di uomini di fare le proprie scelte, senza essere costretti alla clandestinità"."Nessuno ha mai imposto, né imporrà, - sottolinea - un divorzio o un aborto ai "marciatori della vita", mentre dove decidono ancora loro, in gran parte dell'Africa, dell'America Latina e dei Paesi Arabi, al contrario impongono a tutti le sofferenze della loro morale. Ora, proprio mentre noi ci battiamo anche per loro per l'eutanasia legale, i marciatori per la vita dovrebbero opportunamente riflettere su quanto siano fortunati a vivere in un paese che gli potrà permettere di usufruire di aborto e divorzio, seppur nei limiti di leggi imperfette da migliorare. Sappiano, quindi, che, seppure si vada avanti con difficoltà - conclude -, indietro non si torna". >> caro Viale oggi ho un altra anima per cui pregare ..perché caro Viale ..se io non comincio a pregare per te ...tu nella vita eterna non entri neanche a calci!... Chiedilo a me ( figlio di divorziati ) se è il caso di tornare indietro a quel satanico referendum che condannò a morte intere generazioni...chiedilo a me cosa significa essere frutto di una sola carne ( padre e madre / uomo e donna) e grazie ad un referendum essere strappato / fratturato dentro ! Caro Viale prego per una tua conversione...che tu possa scoprire la misericordia di Dio ...l'unico che mi da l'occasione oggi di fare progetti di vita e non di morte...l'unico che la morte l'ha già distrutta , inviando il Suo unico figlio Gesù Cristo!

domenica 5 maggio 2013

Pretoria’s Church Square is turning out to be a real Church in the Square!

On these beautiful and sunny Saturday mornings of Eastertide, Pretoria’s Church Square is turning out to be a real Church in the Square! Many faithful of the diocese of Pretoria joined the members of the Neocatechumenal Way in a “Great Mission in the Year of Faith”. 

A mission in the squares, to bring the Good News to those who are far away through singing, dancing and many signs of hope and joy that call the passerby to stop and listen. This “Great mission” in the square will be held every Saturday morning until the first week of June, starting in Pretoria and soon to be followed in Cape Town.
An improvised podium and a backdrop with an image of Christ’s merciful face are there, waking curiosity in Saturday morning’s shoppers. A cross, a lectern and many youth dancing in circles and clapping their hands, are the visible sign that those who are far away were waiting for.
Many choose to let their weekend commitments wait, and stop for a while to listen to the preaching of the Good News.
“This is part of the contribution that the Neocatechumenal Way is giving to the Church for the Year of Faith”, explained Dino Furgione, the responsible for the Neocatechumenal Way in Southern Africa. “This same mission is happening in more than 10,000 squares all over the world, to bring to those who are far away a testimony that the Catholic Church is alive, and reaching out for them”.

giovedì 25 aprile 2013

I primi canali per adulti in Sudafrica - qualcuno dice che è costituzionale

Stamane girando per la missione che Dio ci ha affidato ...non credevo ai miei occhi ...su tutti i pali della luce c'era uno strillo di copertina dei maggiori newspapers sudafricani e internazionali ..“victory for democracy and freedom of speech”...oppure ...." Adult channel the issue is about constitutional principles.”... credevo fosse uno scherzo e invece è la realtà !! Oggi in Sudafrica qualcuno festeggia per l'apertura di 3 canali per adulti parlando di vittoria per la democrazia e la libertà di espressione oltreché di un fatto di principio in quanto è un diritto avere scelta su tutta la gamma !...cosa? Che dicono? ..ma siamo pazzi? Ma non erano gli stessi a dichiarare qualche mese fa che non si riesce più ad arginare il fenomeno in crescita degli stupri e violenze su donne e bambini arrivato a percentuali elevate definendola la piaga del paese...una news ha creato un vero stato d'emergenza portando il presidente Zuma ad una discutibile campagna in tutte le scuole ...la news diceva ...<< L'anno scorso ci sono stati più di 65mila stupri in Sudafrica, compresi bambini. Almeno 25mila le donne uccise. Per lo più le vittime sono povere, vivono nelle periferie, nelle township, negli squatter camps ..La violenza all'interno delle comunità è a livelli esponenziali>>... Oppure un'altra fonte giornalistica dichiarava : << In Africa -ma soprattutto in Sud Africa- si è diffusa l'orribile pratica del Gang rape dei giovani. Lo stupro di gruppo è divenuto una specie di rito iniziatico di massa: migliaia di youth gang delle  townships di Soweto hanno un solo scopo: violentare e mettere incinta in gruppo ogni donna sotto i 25 anni. ..Ogni notte i giovani formano dei branchi (hunting packs ) e partono alla ricerca di nuove vittime. Sono 380.000 le donne violentate in Sud Africa ogni anno. Lo stupro di gruppo è una delle cause della diffusione massiccia dell'AIDS in Sud Africa.>>  Chi sta studiando il fenomeno riconosce che tutto questo e' alimentato dalla pornografia sempre più diffusa tramite internet e cellulari ...allora mi chiedo se da una parte il governo sta studiando misure per arginare il fenomeno , come può lo stesso governo approvare il lancio di 3 canali pornografici che entreranno in tutte le case per alimentare e non fermare questa barbarie???.... Nella nostra missione Incontriamo ogni giorno centinaia di giovani vittime di alcool , droghe e esperienze sessuali di ogni tipo...e a questi ragazzi , con l'aiuto di Dio , restituiamo dignita' ...quella dignita' che il Creatore ci ha donato che e' insita nella nostra natura umana..questa dignita' e' possibile riassumerla in una parola "AMORE" ..ma non amore umano che sempre vuole qualcosa in cambio ...non quell'amore che ama se gli altri ti amano ...ma quell'Amore di chi l'Amore l'ha costituito ..l'amore infinito e gratuito , misericordioso ...l'amore di Colui che ti Ama così come sei.
Prego nel cuore che questa Babilonia venga distrutta e con lei ...questa bestia di cui parla l'apocalisse 14,1-13 ...9 Poi, un terzo angelo li seguì gridando a gran voce: «Chiunque adora la bestia e la sua statua e ne riceve il marchio sulla fronte o sulla mano, 10 berrà il vino dell'ira di Dio che è versato puro nella coppa della sua ira e sarà torturato con fuoco e zolfo al cospetto degli angeli santi e dell'Agnello. 11 Il fumo del loro tormento salirà per i secoli dei secoli, e non avranno riposo né giorno né notte quanti adorano la bestia e la sua statua e chiunque riceve il marchio del suo nome». 12 Qui appare la costanza dei santi, che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù.
13 Poi udii una voce dal cielo che diceva: «Scrivi: Beati d'ora in poi, i morti che muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, riposeranno dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono».

lunedì 22 aprile 2013

Great Mission in South Africa

In questi giorni sto lavorando agli ultimi ritocchi utili alla partenza della grande missione nelle piazze Sudafricane che ahimè sta partendo con 3 settimane di ritardo rispetto ad altre comunità neocatecumenali sparse in tutto il mondo ( vedi: https://www.facebook.com/100piazze ) ! Al principio ero un po' amareggiato perché non capivo i motivi di tale ritardo ma ora so il perché ......il solito creativo con la C maiuscola ...che è lassù ...ha visto che avevo bisogno che Lui mi mostrasse chi è Colui che è ...e che io riconoscessi che io non sono se non con Lui, per Lui e con Lui. 
No ! Non sono pazzo ! Scopro ogni giorno quanto è particolare questa relazione con Dio padre! ...vedo e riconosco che se lascio fare a Lui mettendomi a disposizione con le capacità che Lui stesso mi ha donato..il risultato è : ogni cosa riesce bene! ...e la conseguenza di tutto questo è che gli altri nel vedere meraviglie rendono gloria a Dio e non a me! Incredibileeeee! .....tutto questo giro di parole...profonde...dal cuore ...per dire che la missione nelle piazze del South Africa sarà una Great Mission! ...ne vedrete delle belle....coming soon!

Anche nella chiesa ci sono arrampicatori in cerca di gloria


Ogni notte prima di addormentarmi rileggo l'omelia del giorno fatta dal Santo Padre nella casa Santa Marta...casa ove ha deciso di vivere malgrado le insistenze di chi lo vuole prigioniero nel palazzo apostolico. Nell'omelia di questa mattina una denuncia si è alzata contro coloro che lavorano per la propria gloria e non per la maggiore gloria di Dio.....

<< nelle comunità cristiane ci sono gli arrampicatori». Lo ha detto Papa Francesco.... «Fanno finta di entrare ma sono ladri e briganti, rubano la gloria a Gesù». Il Papa ha aggiunto che non si può seguire una religione «da negozio». Gesù «diceva ai farisei: `Voi girate la gloria uno all'altro´. Una religione un po' da negozio, no? Io dò la gloria a te, tu dai la gloria a me. Ma questi non sono entrati dalla porta vera, che è Gesù».
Nelle due Letture della liturgia di oggi, viene ripetuto il verbo «entrare». «E Gesù - ha detto Papa Francesco - è molto esplicito, in questo: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta non è il pastore. La porta, la vera porta, l'unica porta è Gesù. Noi dobbiamo entrare da quella porta». Chi non lo fa «è un ladro o un brigante, uno che vuole fare profitto per se stesso». Il Papa ha ribadito: «La porta è Gesù, e chi non entra da questa porta si sbaglia. E come so che la porta vera è Gesù? Prendi le Beatitudini e fa quello che dicono le Beatitudini. Sei umile, sei povero, sei mite, sei giusto. Ma quando ti dicono un'altra proposta, non ascoltarla».
Papa Francesco ha avvisato: «Ci sono tanti sentieri, forse più vantaggiosi per arrivare. Ma non ingannevoli, non sono veri: sono falsi. Soltanto la strada è Gesù. Ma qualcuno di voi dirà: `Padre, lei è fondamentalista!´. No, semplicemente questo l'ha detto Gesù: `Io sono la porta´, `Io sono il cammino´ per darci la vita».

mercoledì 20 marzo 2013

serpente mamba nero a pretoria

da due giorni siamo a Cape Town per preparare una grande missione per la Pasqua...tra pochi giorni saremo nella township (baraccoppoli) di delft a fare una processione delle palme tra le baracche portando Gesù Cristo agli ultimi ...ed è proprio di ieri la notizia che sta facendo il giro del mondo a proposito di un serpente lungo 4mt scappato dallo zoo di pretoria a 3 km dal convento dove viviamo...allora ho avuto un pensiero ...ripensando alla brutta esperienza vissuta 2 anni fa con i cobra dove la nostra piccola Angelica ha rischiato grosso e il sottoscritto non da meno!!...il pensiero è che ogni volta che dobbiamo partire per una missione importante un serpente è nei dintorni...il serpente...o il dragone sempre attenta alla VITA...e noi portiamo VITA alle persone restituendo la speranza nella VITA ETERNA...e questo il serpente non lo accetta proprio!! Benedetto sia Dio che ci ha fatto lasciare Pretoria poche ore prima che il serpentone facesse il suo giro!! di seguito la news: ohannesburg, 19 mar. (Adnkronos/Dpa) - E' velenoso e dalle dimensioni gigantesche, il serpente della specie 'mamba nero' fuggito dallo zoo di Pretoria la scorsa settimana. Ad accorgersi della sparizione dell'animale, che secondo le autorita' non attacca facilmente l'uomo, e' stato lo staff dello zoo della capitale sudafricana. "L'area e' stata subito transennata ed e' rimasta chiusa per due giorni mentre invano setacciavamo la zona per ritrovarlo", ha riferito Craig Allenby, portavoce dello staff del parco, ai media locali.

venerdì 15 marzo 2013

Mandela: videogame su 27 anni di galera - una pazzia?!

Riporto una news apparsa su Ansa stamane ma che solo ora salta all'occhio...di primo impatto mi sono chiesto ..ma e' uno scherzo? ...vabbe' che le risorse creative sono alla frutta e che i cervelli a furia di strizzarli sono asciutti ...ma la domanda nasce spontanea ...ma questi signori sono mai venuti a mettere le mani nel Sudafrica?... hanno mai ascoltato questa gente? ...hanno mai provato sulla loro pelle a stare 27 anni in un carcere per far piacere ad un sistema diabolico che schiacciava la verita' e la liberta'??... qui co sono storie inenarrabili ...di una sofferenza sovrumana...ci vorranno ancora 2 generazioni perche' il Dna cancelli qualche riga scritta col sangue di chi ha vissuto questa forma di olocausto come l'apartheid..! ho passato 10 minuti in una di queste prigioni  e la sensazione che ho provato e' stata claustrofobica ...un silenzio assordante creato da 4 pareti di cemento grigio e freddo come lo sara' questo stupido videogame 


Roma - Dopo il reality sulla famiglia Mandela, ora i 27 anni che il simbolo della lotta contro l'apartheid ha trascorso chiuso dentro la prigione di Robben Island diventano un videogame, dall'evocativo nome 'Mandela 27'. I creatori definiscono il gioco, che uscira' nel 2014, uno "strumento educativo". I giocatori potranno 'vivere' giornate tipo all'interno della galera: ad esempio assistere ai lavori forzati dei prigionieri. Non e' chiaro se il premio Nobel per la Pace sara' uno dei personaggi del gioco.

Non cediamo mai al pessimismo, all'amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno

Signore ti ringrazio di questo eccesso di ottimismo che mi hai donato che a volte mi fa sembrare pazzo agli occhi della gente ma oggi mi fa sentire in comunione con la linea guida segnata dall'umile Papa Francesco:

Ai cardinali, papa Francesco ha chiesto di avere il “coraggio di cercare nuovi metodi di evangelizzazione”: “Non cediamo mai al pessimismo, all'amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno, e allo scoraggiamento”. “Ciascuno di noi possa camminare lieto e docile al figlio divino, rafforzando l'unità, perseverando concordemente nella preghiera e testimoniando la genuinità della fede alla presenza del Signore”, ha concluso.

Journeying, building, professing...


In front of the TV listening to the Homily of the Pope during the first pontificall mass, finally I heard a new sound for the Church and for the whole World...:
His Holiness the humble Francesco said : << In these three readings, I see a common element: that of movement. In the first reading, it is the movement of a journey; in the second reading, the movement of building the Church; in the third, in the Gospel, the movement involved in professing the faith. Journeying, building, professing.
Journeying. "O house of Jacob, come, let us walk in the light of the Lord" (Is 2:5). This is the first thing that God said to Abraham: Walk in my presence and live blamelessly. Journeying: our life is a journey, and when we stop moving, things go wrong. Always journeying, in the presence of the Lord, in the light of the Lord, seeking to live with the blamelessness that God asked of Abraham in his promise.
Building. Building the Church. We speak of stones: stones are solid; but living stones, stones anointed by the Holy Spirit. Building the Church, the Bride of Christ, on the cornerstone that is the Lord himself. This is another kind of movement in our lives: building.
Thirdly, professing. We can walk as much as we want, we can build many things, but if we do not profess Jesus Christ, things go wrong. We may become a charitable NGO, but not the Church, the Bride of the Lord. When we are not walking, we stop moving. When we are not building on the stones, what happens? The same thing that happens to children on the beach when they build sandcastles: everything is swept away, there is no solidity. When we do not profess Jesus Christ, the saying of Léon Bloy comes to mind: "Anyone who does not pray to the Lord prays to the devil." When we do not profess Jesus Christ, we profess the worldliness of the devil, a demonic worldliness.
Journeying, building, professing. But things are not so straightforward, because in journeying, building, professing, there can sometimes be jolts, movements that are not properly part of the journey: movements that pull us back.
This Gospel continues with a situation of a particular kind. The same Peter who professed Jesus Christ, now says to him: You are the Christ, the Son of the living God. I will follow you, but let us not speak of the Cross. That has nothing to do with it. I will follow you on other terms, but without the Cross. When we journey without the Cross, when we build without the Cross, when we profess Christ without the Cross, we are not disciples of the Lord, we are worldly: we may be bishops, priests, cardinals, popes, but not disciples of the Lord.
My wish is that all of us, after these days of grace, will have the courage, yes, the courage, to walk in the presence of the Lord, with the Lord’s Cross; to build the Church on the Lord’s blood which was poured out on the Cross; and to profess the one glory: Christ crucified. And in this way, the Church will go forward.
My prayer for all of us is that the Holy Spirit, through the intercession of the Blessed Virgin Mary, our Mother, will grant us this grace: to walk, to build, to profess Jesus Christ crucified. Amen>> Trought this Homily the Lord is confirming us in our vocation as itinerant family in mission.

GRATO A DIO PER IL DONO DI PAPA FRANCESCO

Sono pieno di gratitudine per il regalo che Dio ha fatto alla Sua Chiesa....semplicemente Francesco.

martedì 5 marzo 2013

Amore Inatteso

La scorsa notte alle ore 3 il nostro piccoletto ci ha svegliati e mia moglie ne ha approfittato per parlarmi di un film dalla trama non molto lontana dalla mia storia prima della missione ...l'unica differenza è che le catechesi le ho ricevute ..quale dono..all'età di 13 anni...ma Dio non si è stancato di me ...e mi è venuto a cercare nel momento della mia autorealizzazione all'età di 36 anni!.....è proprio vero ...come dice Sant'Agostino ..tardi ti ho amato...e io aggiungo ...Signore il Tuo Amore arriva nel momento più inatteso..!

LINK AL TRAILER MOVIE AMORE INATTESO
Antoine è un brillante quarantenne. Sposato con Claire, padre di due figli, conduce una vita agiata in una Parigi illuminista e intellettuale. In seguito ad un colloquio con l'insegnante del figlio Arthur, Antoine inizia a frequentare, senza alcuna convinzione, dei corsi di catechesi. Poco alla volta quegli incontri, dopo la derisione e lo scetticismo iniziale, per Antoine diventano indispensabili per raggiungere un nuovo equilibrio e una nuova serenità.