mercoledì 29 maggio 2013

Politica della morte : l’aborto è a carico del Servizio sanitario nazionale, l’ecografia è a pagamento!


fattore famigliaIn Italia, in caso di separazione, gli alimenti corrisposti al coniuge sono detraibili dalla dichiarazione dei redditi, ma non vi è alcuna detrazione se il denaro è trasferito all’interno della famiglia, per esempio per mantenere un figlio all’università. Quando si introduce una agevolazione fiscale (rottamazioni, ristrutturazioni…), essa viene riconosciuta senza limite di reddito; i sostegni alla maternità e le detrazioni per i figli a carico sono corrisposti invece in relazione al reddito. Chi fa sindacato gode di permessi e di distacchi; chi va a scuola per parlare con i docenti dei figli deve chiedere le ferie.
Il medico di base si sceglie liberamente, gli insegnanti per i figli no. Il professionista che assume la moglie nello studio non può dedurre dalla dichiarazione dei redditi il costo delle retribuzioni e dei contributi; se invece assume l’amante sì. È prevista l’obiezione di coscienza per la sperimentazione sugli animali, non per quella sugli embrioni. L’aborto è a carico del Servizio sanitario nazionale e si esegue il prima possibile, l’ecografia è a pagamento (quanto meno per il ticket) e ci si mette in lista d’attesa. L’elenco è lungo e, dopo la celebrazione della “giornata contro l’omofobia” – ennesima solfa di rivendicazioni gender –, è più che sufficiente per gridare contro le discriminazioni antifamiliari.
Ed è paradossale che si tenti di attribuire rilievo istituzionale, pubblicistico, alle unioni di fatto (in particolare omosessuali), mentre si procede nella de-istituzionalizzazione della famiglia; per esempio per mezzo del potere giudiziario, con interventi sempre più invasivi sui conflitti tra coniugi, tra genitori e figli e tra i figli stessi, nella prospettiva della prevalenza dell’interesse dei singoli su quello della famiglia. Di fronte alla “privatizzazione” della famiglia, parallela alla “pubblicizzazione” delle convivenze, urge un Family pride.


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domenica 26 maggio 2013

Che grande spunto di meditazione per tutti noi oggi ..


Che grande spunto di meditazione per tutti noi oggi ..e finalmente il Santo Padre che riprende questo argomento della missionarietà della chiesa che a volte tiene le porte chiuse per favorire gli egoismi di una siesta o di affari personali o per nascondere la paura della morte ..e la paura di amare l'altro!!!...ma leggiamo insieme:
Così papa Francesco ha concluso l’omelia della messa mattutina che si è tenuta nella cappella della Domus Sanctae Marthae in Vaticano.
Pensiamo oggi a Gesù, che sempre vuole che tutti ci avviciniamo a Lui; pensiamo al Santo Popolo di Dio, un popolo semplice, che vuole avvicinarsi a Gesù; e pensiamo a tanti cristiani di buona volontà che sbagliano e che invece di aprire una porta la chiudono … E chiediamo al Signore che tutti quelli che si avvicinano alla Chiesa trovino le porte aperte, per incontrare questo amore di Gesù. Chiediamo questa grazia”....Il Vescovo di Roma ha preso spunto dalla lettura del Vangelo del giorno in cui Gesù abbraccia, bacia, accarezza, i bambini che la gente gli portava. Si vede che i discepoli si preoccupano perché pensano che Gesù si stanchi troppo. E cercano di limitare l’entusiasmo della gente, impedendogli di arrivare al Signore. E il Cristo si irrita, e dice “Lasciate che vengano a me, non glielo impedite. A chi è come loro, infatti, appartiene il Regno di Dio”.
In questo senso papa Francesco ha sostenuto che “La fede del Popolo di Dio è una fede semplice, è una fede forse senza tanta teologia, ma con una teologia dentro che non sbaglia, perché c’è lo Spirito dietro” e per questo motivo, ha rilevato, “quanti si avvicinano alla Chiesa trovino le porte aperte e non dei controllori della fede”......Il Pontefice ha citato la Costituzione Lumen Gentium per sottolineare che “il popolo santo di Dio … non può sbagliarsi nel credere, ed ha aggiunto: “Se tu vuoi sapere chi è Maria vai dal teologo e ti spiegherà bene chi è Maria. Ma se tu vuoi sapere come si ama Maria vai dal popolo di Dio che te lo insegnerà meglio”.....E’ vero, ha affermato il Pontefice che il popolo di Dio “sempre si avvicina per chiedere qualcosa a Gesù” e “alcune volte è un pò insistente in questo. Ma è l’insistenza di chi crede”.
Come riportato da Radio Vaticana e da L’Osservatore Romano, il Papa ha raccontato: “Ricordo una volta, uscendo nella città di Salta, la Festa patronale, c’era una signora umile che chiedeva a un prete la benedizione. Il sacerdote le diceva: ‘Bene, ma signora lei è stata alla Messa!’ e le ha spiegato tutta la teologia della benedizione nella Messa. Lo ha fatto bene ... ‘Ah, grazie padre; sì padre’, diceva la signora. Quando il prete se ne è andato, la signora si è rivolta ad un altro prete: ‘Mi dia la benedizione!’. E tutte queste parole non sono entrate, perché lei aveva un’altra necessità: la necessità di essere toccata dal Signore. Quella è la fede che troviamo sempre e questa fede la suscita lo Spirito Santo. Noi dobbiamo facilitarla, farla crescere, aiutarla a crescere”. 
Il Santo Padre, ha poi fatto riferimento al Vangelo, quando racconta del cieco di Gerico che venne rimproverato dai discepoli perchè gridava: “Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!”:
“Il Vangelo dice che volevano che non gridasse, - ha aggiunto il Papa - volevano che non gridasse e lui gridava di più, perché? Perché aveva fede in Gesù! Lo Spirito Santo aveva messo la fede nel suo cuore. E loro dicevano: ‘No, non si può! Al Signore non si grida. Il protocollo non lo permette”.
A questo punto Papa Francesco ha fatto riferimento ai tempi moderni. “Pensiamo ai cristiani buoni, con buona volontà – ha detto - pensiamo al segretario della parrocchia… ‘Buonasera, buongiorno, noi due – fidanzato e fidanzata – vogliamo sposarci’. E invece di dire: ‘Ma che bello!’. Dicono: ‘Ah, benissimo, accomodatevi. Se voi volete la Messa, costa tanto…”.
“Così – ha aggiunto - invece di ricevere una accoglienza buona – E’ cosa buona sposarsi!’- ricevono questo: Avete il certificato di Battesimo, tutto a posto…. E trovano una porta chiusa”. Con un po’ di amarezza il Papa ha affermato: “Siamo tante volte controllori della fede, invece di diventare facilitatori della fede della gente”. 
Ed ha spiegato che si tratta di una tentazione che c’è da sempre ed è quella “di impadronirci, di appropriarci un po’ del Signore”.
A questo proposito ha raccontato di una ragazza madre, che va in chiesa, in parrocchia e al segretario dice: “Voglio battezzare il bambino” e quello risponde: ‘No, tu non puoi perché non sei sposata!”. Così “questa ragazza che ha avuto il coraggio di portare avanti la sua gravidanza e non rinviare suo figlio al mittente, cosa trova? Una porta chiusa!”.
“Questo non è un buon zelo! – ha rilevato il Papa - Allontana dal Signore! Non apre le porte! E così quando noi siamo su questa strada, in questo atteggiamento, noi non facciamo bene alle persone, alla gente, al Popolo di Dio. Ma Gesù ha istituito sette Sacramenti e noi con questo atteggiamento istituiamo l’ottavo: il sacramento della dogana pastorale!”.
“Gesù - ha concluso il Vescovo di Roma - si indigna quando vede queste cose, perché chi soffre per questo? Il suo popolo fedele, la gente che lui ama tanto”.

Don Gallo e il Vangelo che respira nelle strade

Molte volte , in passato, ho ricevuto l'invito a non leggere racconti o libri di Don Andrea detto il GALLO perchè troppo progressisti ..etc..etc..!
Ma da quando sono missionario per chiamata e volontà di Dio!...ho visto attuarsi questa parola più volte pronunciata da Don Andrea...<< il Vangelo respira nelle strade >>..oggi posso dire che è vero e ne sono testimone , quanta gente incontro ogni giorno sul mio cammino che cerca una parola che dia vita , che restituisca dignità o che semplicemente incoraggi ....! Sono certo che questa gente è messa sul mio cammino da Dio stesso ..perchè questa gente è il Suo popolo...popolo che ha necessità di farsi toccare da Cristo ...popolo che pieno di ferite ..grida Abbà Padre...Papà!...e in un grido d'aiuto non c'è colore di pelle, appartenenza religiosa, stato civile, condizione sociale, sessualità, etc... Davanti all'insistenza del cieco Cristo si è voltato e non è passato oltre!....perciò confermo che questa buona notizia (vangelo) che è arrivata fino a me oggi ha un potere inesauribile e contiene in sè questo Spirito che muove l'essere e lo cambia!

sabato 18 maggio 2013

Aneddoto di Santa Teresina - aiuta a non giudicare l'altro

Stamane nella casa Santa Marta , Papa Francesco ha raccontato un episodio della vita di Santa Teresina che si chiedeva perché Gesù dava tanto a uno e poco a un altro. La sorella più grande, allora, prese un ditale e un bicchiere e li riempì di acqua e poi chiese a Teresina quali dei due fosse più pieno.<< “Ma tutti e due sono pieni”>>, rispose la futura Santa. Gesù, ha detto il Papa, fa lo stesso con noi”, “non gli interessa se tu sei grande o sei piccolo”. Gli interessa “se tu sei pieno dell’amore di Gesù”. 
Aggiungo che questo racconto e' un enorme aiuto a chi fa della religione una legge , un moralismo ...è un aiuto a riflettere sulla misericordia di Dio ..e ...sulla nostra non misericordia!

giovedì 16 maggio 2013

Preti siano pastori al servizio del gregge e non lupi rapaci


Carissimi, Dearest,
Awaiting for an english version I am sending to you ,below, the homily of the Holy Father just to reflect and see where this word finds us today!
Vi invio l'omelia di stamattina del Santo Padre che spero sia momento di riflessione per tutti noi...Per vedere come ci trova oggi!
Preti e futuri Preti ...e noi tutti missionari !
Preti "pastori" al servizio del gregge, e non "lupi rapaci" tentati da soldi e vanità
Nella Messa in Santa Marta, il Papa esorta a pregare per i vescovi e i sacerdoti, affinché non cedano alle tentazioni e orientino il loro ministero a far crescere il popolo di Dio
Di Salvatore Cernuzio
CITTA' DEL VATICANO, 15 Maggio 2013 (Zenit.org) - “Quando un vescovo, un prete va sulla strada della vanità, entra nello spirito del carrierismo e fa tanto male alla Chiesa: fa il ridicolo, si vanta, gli piace farsi vedere, tutto potente… E il popolo non ama quello!”.
Altro che semplice catechismo! Le parole di Papa Francesco nella messa di oggi nella Casa Santa Marta sono dure e centrano uno dei malesseri che avvilisce maggiormente chi si trova dentro o fuori la Chiesa: il prete che non fa il prete, ma cede alla tentazione dei soldi e della vanità. L’omelia del Santo Padre – pronunciata davanti ad alcuni dipendenti della Radio Vaticana – non vuole essere però una condanna, ma un richiamo amorevole affinché sacerdoti e presuli siano al servizio del popolo di Dio, ed esso preghi per loro.
Le parole del Papa prendono spunto da quella che lui stesso definisce una delle “più belle pagine del Nuovo Testamento”, il brano degli Atti degli Apostoli (Atti 20, 28-30) in cui Paolo esorta gli “anziani” della Chiesa di Efeso ad essere pastori attenti ai “lupi rapaci”, e quindi a vegliare su se stessi e sul gregge.
È una raccomandazione, quella dell’Apostolo, “piena di tenerezza, di amore pastorale” – ha sottolineato il Papa – che evidenzia “un rapporto di protezione, di amore fra Dio e il pastore e il pastore e il popolo”. Perché – ha spiegato - “alla fine un vescovo non è vescovo per se stesso, è per il popolo. E un prete non è prete per se stesso, è per il popolo: al servizio di, per far crescere, per pascolare il popolo, il gregge proprio, no? Per difenderlo dai lupi”.
“È bello pensare questo!” ha esclamato Papa Francesco, aggiungendo: “Quando in questa strada il vescovo fa quello è un bel rapporto col popolo […] E quando il prete fa quel bel rapporto col popolo, viene un amore fra di loro, un vero amore, e la Chiesa diventa unita”. 
Proprio dal rapporto con il suo popolo, il vescovo o il prete traggono la linfa vitale per il proprio ministero. Il Pontefice, infatti, lo definisce un rapporto “esistenziale, sacramentale”. Tuttavia “anche il vescovo e il prete possono essere tentati”, ha detto il Papa con grande sincerità, perché “anche noi siamo uomini e siamo peccatori".  Per questo, ha aggiunto, “abbiamo bisogno delle vostre preghiere”, per non cadere nelle tentazioni.
Due, in particolare, sono le tentazioni che già Sant’Agostino, commentando il profeta Ezechiele, aveva indicato: “La ricchezza, che può diventare avarizia, e la vanità”. Diceva il vescovo di Ippona: “Quando il vescovo, il prete si approfitta delle pecore per se stesso, il movimento cambia: non è il prete, il vescovo per il popolo, ma il prete e il vescovo che prende dal popolo […] Prende la carne per mangiarla alla pecorella, si approfitta; fa negozi ed è attaccato ai soldi; diventa avaro e anche tante volte simoniaco. O se ne approfitta della lana per la vanità, per vantarsi’”.
Papa Francesco non è da meno, e aggiunge: “Quando un prete, un vescovo va dietro ai soldi, il popolo non lo ama e quello è un segno. Ma lui stesso finisce male. San Paolo ricorda di aver lavorato con le sue mani, non aveva un conto in banca, lavorava".
Il Santo Padre ha quindi ribadito l’invito a pregare per loro, uomini di Chiesa, “perché siamo poveri, perché siamo umili, miti, al servizio del popolo”. Ancora una volta, poi, ha esortato a meditare sulla lettura degli Atti, in particolare sul versetto in cui San Paolo dice: “Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come vescovi a pascere la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata con il suo sangue”.
“Leggete questa bella pagina – ha detto Papa Francesco - e leggendola pregate, pregate per noi vescovi e per i preti. Ne abbiamo tanto bisogno per rimanere fedeli, per essere uomini che vegliano sul gregge e anche su noi stessi, che fanno la veglia proprio, che il loro cuore sia sempre rivolto al suo gregge”. Ha poi concluso: pregate anche “che il Signore ci difenda dalle tentazioni, perché se noi andiamo sulla strada delle ricchezze, se andiamo sulla strada della vanità, diventiamo lupi e non pastori, pastori. Leggete questo e pregate”.

domenica 12 maggio 2013

Marcia per la Vita a Roma ...ma il diavolo e' li e non si arrende!

Apprendo con gioia la news che a Roma si è svolta oggi la marcia per la ViTA ed erano in 30mila a rappresentare milioni di noi che credono che la morte e' stata già vinta da Colui che la vita l'ha creata! Oggi ero a 9mila km di distanza ma ben rappresentato da coloro che hanno deciso di passare la loro domenica a gridare al mondo ...basta alla strage di innocenti ...! ...ma ahimè i microfoni hanno dato spazio anche a chi proprio non si arrende ...si ..proprio lui..il diavolo che utilizza persone come Silvio Viale che dichiara << Ansa news : VIALE (RADICALI): INDIETRO NON SI TORNA - "Oggi è l'anniversario del referendum sul divorzio del 1974 e voglio dire a coloro che oggi partecipano alla cosiddetta 'marcia per la vita' che indietro non si torna, che la libertà di scelta è il vero valore della vita e che un paese civile si giudica anche dalle leggi che ha su divorzio, aborto e fine vita". Lo afferma, in una nota, il presidente di Radicali Italiani Silvio Viale.
"Il 12-13 maggio 1974, con il referendum sul divorzio, - aggiunge - gli italiani aprirono una stagione di libertà che resta incompiuta. Evocare il 12 maggio e la Festa della Mamma contro la libertà di scelta è per loro un autogol. Il 12 maggio ha molti significati, ma resta inesorabilmente legato a quel referendum sul divorzio del 1974. Oggi più nessuno tornerebbe indietro, a prima di allora. Così pure per l'aborto, che ha permesso a milioni di donne e di uomini di fare le proprie scelte, senza essere costretti alla clandestinità"."Nessuno ha mai imposto, né imporrà, - sottolinea - un divorzio o un aborto ai "marciatori della vita", mentre dove decidono ancora loro, in gran parte dell'Africa, dell'America Latina e dei Paesi Arabi, al contrario impongono a tutti le sofferenze della loro morale. Ora, proprio mentre noi ci battiamo anche per loro per l'eutanasia legale, i marciatori per la vita dovrebbero opportunamente riflettere su quanto siano fortunati a vivere in un paese che gli potrà permettere di usufruire di aborto e divorzio, seppur nei limiti di leggi imperfette da migliorare. Sappiano, quindi, che, seppure si vada avanti con difficoltà - conclude -, indietro non si torna". >> caro Viale oggi ho un altra anima per cui pregare ..perché caro Viale ..se io non comincio a pregare per te ...tu nella vita eterna non entri neanche a calci!... Chiedilo a me ( figlio di divorziati ) se è il caso di tornare indietro a quel satanico referendum che condannò a morte intere generazioni...chiedilo a me cosa significa essere frutto di una sola carne ( padre e madre / uomo e donna) e grazie ad un referendum essere strappato / fratturato dentro ! Caro Viale prego per una tua conversione...che tu possa scoprire la misericordia di Dio ...l'unico che mi da l'occasione oggi di fare progetti di vita e non di morte...l'unico che la morte l'ha già distrutta , inviando il Suo unico figlio Gesù Cristo!

domenica 5 maggio 2013

Pretoria’s Church Square is turning out to be a real Church in the Square!

On these beautiful and sunny Saturday mornings of Eastertide, Pretoria’s Church Square is turning out to be a real Church in the Square! Many faithful of the diocese of Pretoria joined the members of the Neocatechumenal Way in a “Great Mission in the Year of Faith”. 

A mission in the squares, to bring the Good News to those who are far away through singing, dancing and many signs of hope and joy that call the passerby to stop and listen. This “Great mission” in the square will be held every Saturday morning until the first week of June, starting in Pretoria and soon to be followed in Cape Town.
An improvised podium and a backdrop with an image of Christ’s merciful face are there, waking curiosity in Saturday morning’s shoppers. A cross, a lectern and many youth dancing in circles and clapping their hands, are the visible sign that those who are far away were waiting for.
Many choose to let their weekend commitments wait, and stop for a while to listen to the preaching of the Good News.
“This is part of the contribution that the Neocatechumenal Way is giving to the Church for the Year of Faith”, explained Dino Furgione, the responsible for the Neocatechumenal Way in Southern Africa. “This same mission is happening in more than 10,000 squares all over the world, to bring to those who are far away a testimony that the Catholic Church is alive, and reaching out for them”.