mercoledì 20 marzo 2013

serpente mamba nero a pretoria

da due giorni siamo a Cape Town per preparare una grande missione per la Pasqua...tra pochi giorni saremo nella township (baraccoppoli) di delft a fare una processione delle palme tra le baracche portando Gesù Cristo agli ultimi ...ed è proprio di ieri la notizia che sta facendo il giro del mondo a proposito di un serpente lungo 4mt scappato dallo zoo di pretoria a 3 km dal convento dove viviamo...allora ho avuto un pensiero ...ripensando alla brutta esperienza vissuta 2 anni fa con i cobra dove la nostra piccola Angelica ha rischiato grosso e il sottoscritto non da meno!!...il pensiero è che ogni volta che dobbiamo partire per una missione importante un serpente è nei dintorni...il serpente...o il dragone sempre attenta alla VITA...e noi portiamo VITA alle persone restituendo la speranza nella VITA ETERNA...e questo il serpente non lo accetta proprio!! Benedetto sia Dio che ci ha fatto lasciare Pretoria poche ore prima che il serpentone facesse il suo giro!! di seguito la news: ohannesburg, 19 mar. (Adnkronos/Dpa) - E' velenoso e dalle dimensioni gigantesche, il serpente della specie 'mamba nero' fuggito dallo zoo di Pretoria la scorsa settimana. Ad accorgersi della sparizione dell'animale, che secondo le autorita' non attacca facilmente l'uomo, e' stato lo staff dello zoo della capitale sudafricana. "L'area e' stata subito transennata ed e' rimasta chiusa per due giorni mentre invano setacciavamo la zona per ritrovarlo", ha riferito Craig Allenby, portavoce dello staff del parco, ai media locali.

venerdì 15 marzo 2013

Mandela: videogame su 27 anni di galera - una pazzia?!

Riporto una news apparsa su Ansa stamane ma che solo ora salta all'occhio...di primo impatto mi sono chiesto ..ma e' uno scherzo? ...vabbe' che le risorse creative sono alla frutta e che i cervelli a furia di strizzarli sono asciutti ...ma la domanda nasce spontanea ...ma questi signori sono mai venuti a mettere le mani nel Sudafrica?... hanno mai ascoltato questa gente? ...hanno mai provato sulla loro pelle a stare 27 anni in un carcere per far piacere ad un sistema diabolico che schiacciava la verita' e la liberta'??... qui co sono storie inenarrabili ...di una sofferenza sovrumana...ci vorranno ancora 2 generazioni perche' il Dna cancelli qualche riga scritta col sangue di chi ha vissuto questa forma di olocausto come l'apartheid..! ho passato 10 minuti in una di queste prigioni  e la sensazione che ho provato e' stata claustrofobica ...un silenzio assordante creato da 4 pareti di cemento grigio e freddo come lo sara' questo stupido videogame 


Roma - Dopo il reality sulla famiglia Mandela, ora i 27 anni che il simbolo della lotta contro l'apartheid ha trascorso chiuso dentro la prigione di Robben Island diventano un videogame, dall'evocativo nome 'Mandela 27'. I creatori definiscono il gioco, che uscira' nel 2014, uno "strumento educativo". I giocatori potranno 'vivere' giornate tipo all'interno della galera: ad esempio assistere ai lavori forzati dei prigionieri. Non e' chiaro se il premio Nobel per la Pace sara' uno dei personaggi del gioco.

Non cediamo mai al pessimismo, all'amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno

Signore ti ringrazio di questo eccesso di ottimismo che mi hai donato che a volte mi fa sembrare pazzo agli occhi della gente ma oggi mi fa sentire in comunione con la linea guida segnata dall'umile Papa Francesco:

Ai cardinali, papa Francesco ha chiesto di avere il “coraggio di cercare nuovi metodi di evangelizzazione”: “Non cediamo mai al pessimismo, all'amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno, e allo scoraggiamento”. “Ciascuno di noi possa camminare lieto e docile al figlio divino, rafforzando l'unità, perseverando concordemente nella preghiera e testimoniando la genuinità della fede alla presenza del Signore”, ha concluso.

Journeying, building, professing...


In front of the TV listening to the Homily of the Pope during the first pontificall mass, finally I heard a new sound for the Church and for the whole World...:
His Holiness the humble Francesco said : << In these three readings, I see a common element: that of movement. In the first reading, it is the movement of a journey; in the second reading, the movement of building the Church; in the third, in the Gospel, the movement involved in professing the faith. Journeying, building, professing.
Journeying. "O house of Jacob, come, let us walk in the light of the Lord" (Is 2:5). This is the first thing that God said to Abraham: Walk in my presence and live blamelessly. Journeying: our life is a journey, and when we stop moving, things go wrong. Always journeying, in the presence of the Lord, in the light of the Lord, seeking to live with the blamelessness that God asked of Abraham in his promise.
Building. Building the Church. We speak of stones: stones are solid; but living stones, stones anointed by the Holy Spirit. Building the Church, the Bride of Christ, on the cornerstone that is the Lord himself. This is another kind of movement in our lives: building.
Thirdly, professing. We can walk as much as we want, we can build many things, but if we do not profess Jesus Christ, things go wrong. We may become a charitable NGO, but not the Church, the Bride of the Lord. When we are not walking, we stop moving. When we are not building on the stones, what happens? The same thing that happens to children on the beach when they build sandcastles: everything is swept away, there is no solidity. When we do not profess Jesus Christ, the saying of Léon Bloy comes to mind: "Anyone who does not pray to the Lord prays to the devil." When we do not profess Jesus Christ, we profess the worldliness of the devil, a demonic worldliness.
Journeying, building, professing. But things are not so straightforward, because in journeying, building, professing, there can sometimes be jolts, movements that are not properly part of the journey: movements that pull us back.
This Gospel continues with a situation of a particular kind. The same Peter who professed Jesus Christ, now says to him: You are the Christ, the Son of the living God. I will follow you, but let us not speak of the Cross. That has nothing to do with it. I will follow you on other terms, but without the Cross. When we journey without the Cross, when we build without the Cross, when we profess Christ without the Cross, we are not disciples of the Lord, we are worldly: we may be bishops, priests, cardinals, popes, but not disciples of the Lord.
My wish is that all of us, after these days of grace, will have the courage, yes, the courage, to walk in the presence of the Lord, with the Lord’s Cross; to build the Church on the Lord’s blood which was poured out on the Cross; and to profess the one glory: Christ crucified. And in this way, the Church will go forward.
My prayer for all of us is that the Holy Spirit, through the intercession of the Blessed Virgin Mary, our Mother, will grant us this grace: to walk, to build, to profess Jesus Christ crucified. Amen>> Trought this Homily the Lord is confirming us in our vocation as itinerant family in mission.

GRATO A DIO PER IL DONO DI PAPA FRANCESCO

Sono pieno di gratitudine per il regalo che Dio ha fatto alla Sua Chiesa....semplicemente Francesco.

martedì 5 marzo 2013

Amore Inatteso

La scorsa notte alle ore 3 il nostro piccoletto ci ha svegliati e mia moglie ne ha approfittato per parlarmi di un film dalla trama non molto lontana dalla mia storia prima della missione ...l'unica differenza è che le catechesi le ho ricevute ..quale dono..all'età di 13 anni...ma Dio non si è stancato di me ...e mi è venuto a cercare nel momento della mia autorealizzazione all'età di 36 anni!.....è proprio vero ...come dice Sant'Agostino ..tardi ti ho amato...e io aggiungo ...Signore il Tuo Amore arriva nel momento più inatteso..!

LINK AL TRAILER MOVIE AMORE INATTESO
Antoine è un brillante quarantenne. Sposato con Claire, padre di due figli, conduce una vita agiata in una Parigi illuminista e intellettuale. In seguito ad un colloquio con l'insegnante del figlio Arthur, Antoine inizia a frequentare, senza alcuna convinzione, dei corsi di catechesi. Poco alla volta quegli incontri, dopo la derisione e lo scetticismo iniziale, per Antoine diventano indispensabili per raggiungere un nuovo equilibrio e una nuova serenità.